Quell’indimenticabile 8 marzo 1971 Joe Frazier battè Alì
Un evento epocale che anche in Italia vivemmo intensamente
New York, 8 marzo 1971. Sono passati solo quaranta anni oppure mille dal primo, indimenticabile, leggendario Frazier vs Alì? Sul palcoscenico del Madison Square Garden quella notte vinse il migliore, il più forte e insieme il più povero e il più assetato di vittorie.Quella sera Cassius Marcellus Clay alias Muhammad Alì fece piangere molta gente. Dei 20.000 spettatori che avevano pagato il biglietto per entrare al Garden la maggior parte era venuta per vederlo danzare e pungere come una ape ma quella sua eleganza, quel suo essere un artista unico durò pochi minuti. Davanti aveva una macchina di rabbia, un treno distruttore che si era alimentato con gli insulti che Clay gli aveva propinato nel mese precedente .Alì conJoe “era andato giù pesante.Lo aveva chiamato “zio Tom”, lo aveva accusato di essere un servo dei bianchi e soprattutto gli aveva promesso che lo avrebbe messo ko entro la sesta ripresa. Una promessa azzardata da parte di un atleta rimasto fuori dal ring per 40 mesi causa il noto rifiuto di partire per il Vietnam armi in pugno ? Forse si. Senza sminuire la vittoria di un Frazier al culmine della sua potenzialità, quella lunga lontananza dal quadrato pesò nella performance di Alì.Smokin Joe attaccò subito con una furia sovrumana. L’obiettivo principale del campione dei pesi massimi era uno solo: smantellare la difesa di Clay colpendolo ai fianchi, allo stomaco, al fegato. Una tattica che riusci’ perfettamente compreso quello spettacolare atterramento che è entrato nella storia. In molti scrissero che Frazier nelle ultime riprese rallentò per non mettere ko Clay ma forse aveva esaurito quella sua tremenda carica agonistica che a cinque riprese dalla fine andava già a braccetto con la vittoria che poi sancirono i giudici.Quando l’arbitro Arthur Mercante raccolse i cartellini Aidala aveva dato 9 riprese a Frazier e 6 a Clay,Recht 11 a Joe e 4 a Cassius. Nel suo cartellino Mercante aveva messo 8 a 6 per il campione.Il momento più drammatico del match comunque lo vissero coloro che accompagnarono Muhammad Alì all’ospedale. Il famoso corrispondente dagli Usa Lino Mannocchia scrisse.- Clay aveva un viso simile a un pallone da football. La sua mascella sembrava volesse schizzare fuori dalla testa-
E in Italia come la vivemmo quella magica notte? Furono milioni gli italiani che seguirono per radio o televisione il match. Allora non esisteva la parola “share” ma un dato certo fa pensare.Tra le 4,30 e le 5,45 i chilowatt in Italia aumentarono di un milione ne 200 mila. La Sip fece 10.000 chiamate in prenotazione per dare la sveglia (duemila solo a Milano che solitamente , durante la notte, ne faceva registrare una trentina).La Radio effettuò un servizio speciale denominato “Notte e Sport” con la telecronaca in diretta da New York e con un collegamento con Nino Benvenuti che si trovava al Centro Tecnico di Fiuggi con i suoi istruttori Caneo e Zuliani, e con Bruno Arcari a Genova. Fu un evento davvero planetario e Joe Frazier la sera dopo quell’ 8 marzo festeggio’ allo Statler Hilton la vittoria cantando diverse canzoni con il suo complesso musicale gli Knock-outs.Bei tempi!!
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