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lundi 8 février 2010

Myriam Lamare e la situazione pugilistica internazionale


Myriam Lamare e la situazione pugilistica internazionale



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Non ancora pienamente apprezzato e premiato sul piano economico, il pugilato femminile sta combattendo ancora la propria battaglia culturale.
Nasce nel paese che ha visto sorgere la prima cattedrale simbolo del Gotico: Saint Denis, in Francia. E' il primo giorno, del primo mese, dell'anno 1975 e lei è Myriam Lamare.Madre algerina e papà francese. Pugile dall'età di 18 anni, ora vive a Marsiglia.Inizia a praticare e ad ottener consensi anche a livello mondiale, combattendo nella Savate, disciplina che nasce nell'Ottocento nella periferia parigina. Deriva da una tecnica di difesa militare in cui venivano utilizzati principalmente i piedi.  Veniva chiamata inizialmente boxe francese per differenziarla dalla boxe inglese, che si affermava nello stesso periodo. Paradossalmente il nome “Savate” identificava le ciabatte dei marinai dell'epoca.

Lamare
Il 2003 è l'anno del suo debutto come professionista nei pesi welter.Non lascia spazio ad indugi il suo atteggiamento tra le corde.Fiera e spavalda, si aggiudica il match d'esordio con un ko inferto alla rivale ungherese Katalin Cshei.Si aggiudica, successivamente, 13 vittorie, dal 2003 al 2006, e i titoli WBA e WIBF.Perde nel 2009 il titolo WIBA contro la statunitense Holly “Hottie” Holm.Ha all'attivo 20 match disputati e di questi ne ha persi solo tre.
I Rankings del pugilato femminile hanno carte vincenti e agoniste preparate, sulle quali i bookmaker ogni volta sfidano sorte e premonizioni. Tuttavia l'aspetto amministrativo-burocratico e soprattutto quello economico, in diversi paesi a livello europeo e non, lascia molto a desiderare.Se in Italia si abbassano i prezzi d'asta (circolare n°49 del 22-12-2009) per i match tricolori e trapela che una preoccupazione dei vertici Fpi è la richiesta di “una somma dignitosa e non offensiva”, come citò in un articolo in merito uno scomodo e fortunatamente per lui, “ex” esponente del Consiglio Federale, la crisi del settore professionistico è palese.
Lamare1Proviamo però a farci consolare dalle parole della Lamare che descrive le difficoltà che la boxe femminile affronta in Francia.
“Il problema- dichiara l'atleta- è che il nostro sport porta pochi soldi agli organizzatori, che si disinteressano automaticamente alla boxe femminile. Inoltre- aggiunge Myriam-ci sono difficoltà con gli sponsor, in quanto è difficile per l'esterno concepire un combattimento tra donne”.
Questa concezione misogina fa si che nessuno sia disposto a finanziare eventi con donne come protagoniste.  Ma secondo la Lamare: “E' una questione di cultura, non si può giudicare qualcosa che neanche si conosce”
Queste parole stonano alle nostre orecchie, se pensiamo che proprio la Federazione Pugilistica Francese fu la prima ad organizzare un Campionato Europeo nella storia.Ed è stata la stessa Federazione, a far sì che gli eventi sportivi riguardanti il pugilato, fin dall'inizio, si proiettassero verso un'evoluzione autentica e memorabile, istituendo anche corsi di formazione.
La Lamare, che sta intraprendendo la strada della promoter, giustifica questo momento di crisi che tocca vari aspetti della questione, sostenendo che oggi “La Francia non possiede boxeur di sesso femminile d'alto livello”.C' è aria di costruzione e rinnovamento quindi in ambito internazionale.
Ci auguriamo allora, forse egoisticamente, di finalizzare in fretta i sacrifici dei nostri atleti, per protrarre altrove con costanza e merito la forza del nostro tricolore.
VALENTINA ZARLENGA

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